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#vietontheroad

Dicembre 2012-gennaio 2013

#1 22 dicembre Parigi-Hanoi

Potrei scrivere che è il primo viaggio di piacere a lungo raggio da parecchio tempo ma in realtà anche il recente viaggio in Afghanistan e’ stato un piacere. Un po’ “particolare” ma sempre un piacere quando si scopre un Paese nuovo e si incontrano delle storie nuove.

Non so ancora bene cosa aspettarmi da questo viaggio in Vietnam. Ovviamente mi accompagnano le immagini stereotipate di anni di icone mediatiche prevalentemente legate alla guerra (si, certo, anche la scena di Apocalypse Now con la cavalcata delle valchirie).

Sono sempre stato affascinato dall’Asia e mi aspetto di trovarmi immerso in una sintesi di tutto ciò che essa è stata e sta diventando.

Vediamo.

– 4 ore dopo –

Il gps dell’aereo mostra che ci troviamo tra l’Afghanistan e il Pakistan, da qualche parte tra Kandahar e Fasalabad.

L’ho già detto che uno dei miei passatempi preferiti quando viaggio e’ immaginare un filo a piombo sotto l’aereo e cercare di immaginare cosa stia succedendo esattamente qui sotto?

Probabilmente in questo momento dovrei immaginare il sonno di un gregge di pecore e montoni – se fossi serio e accurato – e invece mi piace immaginare un bazar antico dove vecchi col turbante si raccontano storie bevendo the. Cose così, insomma.

Scherzi a parte, leggendo il nome Fasalabad non posso non pensare a Qaiser. Siamo diventati amici recentemente a Roma. Da noi e’ definito un rifugiato politico e fa il sagrestano in una chiesa. In Pakistan era altro, molto altro. Era un giornalista noto e impegnato nel raccontare storie poco conosciute, soprattutto relative alla famigerata legge sulla blasfemia…che alla fine e’ stata causa della curva a U che ha preso la sua vita e quella della sua famiglia.

7:30 am

Atterrati ad Ha Noi da più di un’ora. Procedura per il visto macchinosa, lenta, esasperante. Ma va bene così.

Si comincia