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I Guardiani della Terra dei Fuochi

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail(di Antonio Amendola e Bianca Ferraiolo)

Giugliano, paese campano con più di 100mila abitanti, è l’epicentro della matassa ingarbugliata e incandescente di ortaggi, contadini, rifiuti, tumori, pentiti, politica e camorra che è la terra dei fuochi.

Tra copertoni, materassi, stracci, bambole, frigoriferi e una puzza di uova marce che entra nel naso e nella gola, su un’area di 200 ettari sono state concentrate sette discariche, tra le più grandi della Campania, compresa la Resit, oltre 62mila metri quadri dove è stato sversato ogni sorta di rifiuto industriale.

Sull’avvelenamento di quest’area nel novembre del 2013 è stata inflitta una condanna esemplare: Francesco Bidognetti, boss dei Casalesi, è stato condannato a vent’anni di carcere per «associazione camorristica finalizzata all’avvelenamento della falda acquifera e al disastro ambientale», per aver seppellito rifiuti tossici nella discarica Resit, di proprietà dell’avvocato Cipriano Chianese, definito dalla magistratura come uno degli inventori della “Ecomafia”.

La discarica ora è sequestrata, circondata da plastica arancione. Ogni sei ore i custodi si danno il turno in un container precario, in cui si entra ed esce tramite una scaletta di ferro. «Siamo qui 24 ore su 24 a respirare questa puzza », dice il guardiano di turno, «siamo qui da soli, a farci compagnia ci sono solo questi cani. Ed è da 16 mesi che non veniamo pagati».

I custodi, nel loro anonimo e scomodo impegno quotidiano, così lontano dalle onorificenze e dalle copertine patinate, sono ilsimbolo di quell’Italia vera che, anche se oltraggiata e dimenticata, continua a lottare per proteggere l’Italia e il suo ambiente anche attraverso la lotta per la salvaguardia del proprio lavoro.

Raccontare questa storia ci ha fatto male. Vedere quella Terra così oltraggiata, ci ha fatto male.

Vedere questi uomini lavorare senza stipendio, ci ha fatto male.

Vederne alcuni al limite di sopportazione e sapere di altri che purtroppo non ce l’hanno fatta, ci ha fatto male. Ci hanno raccontato che tre di loro si sono tolti la vita per la disperazione…

Ma è comunque la storia di una Terra che sta reagendo.Nonostante tutto.Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail



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