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29 dicembre 2012

Il gps segna 20* 53′ 24,66″ N e 107* 5′ 11,95″ E
Il che, tradotto, vuol dire Ha Long Bay e siamo in navigazione nella baia tra poco meno di 2000 isolette e formazioni rocciose.

La leggenda vuole che un dragone disceso dalla montagna per salvare la popolazione da un’invasione nemica, solcasse la terra con la sua coda per poi immergersi in acqua. Le formazioni rocciose che emergono dal mare sono le protuberanze della sua coda.

Sta piovendo leggermente e la nebbia abbassa ulteriormente la visibilità, regalando un’atmosfera surreale.

Non c’è distinzione tra mare e cielo, entrambi hanno un colore bianco panna adesso, e nella nebbia si intravedono le piccole isole disabitate e qualche occasionale giunca di pescatori sospesa nel vuoto.

Se non stessi scrivendo su questo iPad e non avessi il mio iPhone con il gps a portata di mano, penserei di trovarmi in un’altra epoca.

Ovviamente adesso la suggestione porterebbe ad immaginare una nave di pirati o una flotta della Compagnia delle Indie diretta a Macao forse per acquistare preziose spezie.

Stiamo navigando lenti su una barca che profuma di tek bagnato, bevendo the vietnamita e scattando foto nella nebbia.

Non credo fosse tanto diverso tanto tempo fa.