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#caboolexpress: chi sta vincendo in Afghanistan? donne, cani. E chi li addestra

Posted by admin on 17 Giu 2012 / 0 Comment

[Second Day on the ground in Kabul. After hitting the ground running, yesterday, at ISAF HQ meeting troops, generals, spokesperson, today I’ve met several NGOs reps and some pretty interesting persons. Those who are really going to change the future of Afghanistan. Because they are re-shaping it now. Right here, right today. From afghans  mines dog breeders and trainers (at DMC Center) to the UN agencies that supports demining in the Country to an amazing afghan Woman who founded a NGO giving free legal assistance to women willing to break the silence rule and fight against their abusing husbands.

I’m trying to tell their stories with dignity and respect, derived for a huge admiration for them. Empathy…it’s empathy…. Damn empathy.

This Country has a chance for its future]

Secondo giorno a Kabul.

Dopo gli incontri alla base ISAF di ieri oggi ho cominciato ad incontrare le storie che piacciono a me. Quelle meno conosciute, per intenderci. Ormai ci conosciamo, no?

Dal centro afghano di addestramento di uomini e cani antimine (ADC) alle Agenzie specializzate che ne supportano gli sforzi. Dalle scene di vita di strada (dove sono ovunque, ovunque…, le tracce di quelle fottutissime mine) alle scene del futuro dell’Afghanistan.

Perché secondo me l’Afghanistan lo salvano le donne, i cani e chi li addestra.

Solo chi ha davvero a cuore il proprio Paese, infatti, si addestra a correre il rischio di saltare in aria per evitare che sia un bambino a farlo…

E poi c’è stata lei, Freshta Karimi, la fondatrice e direttrice della DQG, la prima associazione non governativa afghana che fornisce assistenza legale gratuita alle donne che vogliono combattere la cultura del silenzio ; ribellandosi ai mariti cui sono state date in sposa a dieci anni e che le hanno – molto spesso – violentate e seviziate per una vita.

Ne parlerò con la dovuta calma più avanti; ora ho emozioni ancora troppo calde. Maledetta empatia…

Freshta sprigiona un’energia incredibile; una calma energica e potente. Di chi forse sottovaluta che il futuro dell’Iraq passa anche dalle sue mani – e da quelle delle sue avvocatesse – che impugnano penne nelle cause intentate per proteggere donne altrettanto coraggiose.

Ho incontrato una delle sue clienti. Ha inventato una scusa con il suo patrigno per venire ad incontrarci e a raccontare la sua storia.

La vita si è accanita perversamente su di lei. Data in sposa a 13 anni ad un marito che l’ha subito considerata un oggetto, ha avuto una bambina con la sindrome di Down e con problemi di cuore.

Il marito l’ha violentata e seviziata per anni. Mentre lo raccontava, il tono inizialmente calmo e dignitoso si è fatto rabbioso… Ma di una rabbia controllata, frutto di anni di abitudine al silenzio. Ha pianto orgogliosamente e ha sorriso timidamente quando le ho detto che è una donna coraggiosa e che il suo coraggio aiuterà tante altre ragazze a riprendere in mano la propria vita.

Suo marito, dal quale l’Associazione le è riuscita a far ottenere il divorzio (sapevate che qui lo stesso atto giuridico viene detto separazione per la moglie e divorzio per il marito?) continua a minacciarla dall’Iran (paese nel quale è andato a vivere; vigliacco…). Ma lei non ha più paura, perché ora c’è chi la aiuta.

Sono qui solo da due giorni; ma ho capito, ho visto, ho parlato, ho ascoltato. E non ci sono solo (tante) armi in giro; non ci sono solo gli elicotteri e le truppe (prima o poi vi parlerò del coraggio dell’esercito afghano e di come stia combattendo per riprendersi il proprio paese, ripulendolo dai talebani).

l’Afghanistan verrà salvato non solo dalle truppe. Ma anche e soprattutto da queste donne straordinarie (e mercoledì, sorpresa sorpresa, conto di incontrarne un’altra incredibile), da coloro che si ribellano a culture imposte e non loro, dai cani. E da chi li addestra.

Comunque, detto tra noi, questa storia dell’empatia è una gran fregatura. Non posso sempre sentirmi così emotivamente attaccato alle storie che racconto.

Cavolo…

A

PS domani si vola ad Ovest. Deserto, coltivazioni di papavero (e quindi oppio). Zona pericolosa. Il Fronte.

PPS e nel frattempo ho deciso. Racconto il mio Afghanistan a colori; e in bianco e nero con l’iPhone. Che ne dite?

PPS come al solito ho deciso di non rileggere quello che ho scritto. Quindi, perdonatemi, ma se trovate degli errori di battitura o dei refusi…beh, li lasciamo lì. Questo è solo un blog…abbiate pazienza 🙂

 

4PS ecco alcuni scatti fatti con l’iPhone attraverso i vetri del SUV iperblindato con cui andiamo in giro per Kabul…

 

 

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