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A pranzo nel quartier generale della Gestapo

Posted by admin on 19 Gen 2015 / 0 Comment

Ci sono storie che capitano. Ce lo siamo detti tante volte. E il più delle volte, quelle che capitano, sono le storie più sorprendenti e interessanti.

Ieri ero a pranzo a casa di un amico, qui a Bruxelles. Un caro amico sempre accogliente e solare in una città prevalentemente grigia e piovosa. Ieri, comunque, splendeva un sole splendido dopo una leggera nevicata (le classiche quattro-stagioni-in-un-giorno).

Chiacchierando sulla storia del suo quartiere e della strada in cui ha scelto di vivere, mi racconta la storia del personaggio il cui busto troneggia verso la fine di Avenue Louise (per chi è pratico della zona, è più o meno verso la fine, quando il viale si divide).

Baron_Jean_de_Selys-LongchampsSi tratta del barone Jean de Selys Longchamps, nobile belga arruolatosi nella RAF come pilota per poter contribuire al contrasto aereo dei tedeschi dopo l’invasione del Belgio.

Il 20 gennaio 1943 (domani, 71 anni fa) volò, non autorizzato (il che lo portò ad essere deferito alla Corte Marziale britannica), su Bruxelles per raggiungere – con volo radente – il Quartier Generale della Gestapo nazista stabilito in avenue Louise.

L’attacco solitario ebbe tanto successo da far sì che il barone fosse in seguito premiato con un’onorificenza militare nonostante tutto e costrinse la Gestapo a spostare il proprio quartier generale. Sempre in avenue Louise e – guarda caso – nel palazzo dove mi trovavo a pranzo ieri.

“Sai che le cantine di questo palazzo furono usate – purtroppo – per detenere e torturare i prigionieri politici della Gestapo? Sono piene di graffiti e di oggetti dell’epoca” – mi dice il mio amico – “Trovammo anche un grande lavandino non collegato ai tubi dell’acqua…Chissà se era usato per il waterboard.”

IMG_4082

Ovviamente ho chiesto di mostrarmi quei luoghi e – nonostante non avessi una macchina fotografica – ho cercato di individuare (nell’unica cantina lasciata aperta dei proprietari) qualche traccia.

L’atmosfera è immaginabile.

Tornerò sicuramente per visitare meglio il posto e per raccontarlo come si conviene.

Se intanto volete maggiori informazioni leggete qui e scoprite la storia di…Avenue Louise 347 

A

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